Una nave entra in porto a Ravenna (foto Jacopo Zaffarano)

Le aziende fanno scorte nell'incertezza della guerra: maggio da record al porto

RAVENNA - Aprile è andato male, maggio benissimo. Il problema, per l'economia italiana, è che nessuna delle due notizie è buona. Perché aprile è stato affondato dalla guerra in Ucraina mentre maggio è stato sollevato dalle incertezze per il futuro è dalle aziende che fanno scorta di prodotti. Il primo quadrimestre del 2022 del porto di Ravenna è comunque in crescita del 6,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale sono state movimentate  8.695.319 tonnellate.

Il dato di aprile 

Il mese di aprile 2022 ha movimentato complessivamente 1.965.576 tonnellate, in calo del 17,2% (407.790 tonnellate in meno) rispetto al 2021 e del 15,5% rispetto ad aprile 2019 (-360.710 tonnellate): rallenta così, a causa dell’escalation bellica tra Russia e Ucraina, quel trend di crescita mensile ininterrotta registrata dal porto nei precedenti 13 mesi (da marzo 2021). Aprile ha, infatti, risentito particolarmente della mancanza delle merci provenienti dall’area del conflitto, in parte compensata con la buona performance del traffico container e dei trailer.

Il primo quadrimestre dell'anno 

Analizzando le merci per tipologia, nel primo quadrimestre 2022 le merci secche (rinfuse solide e merci varie e unitizzate) - con una movimentazione pari a 7.207.572 tonnellate - sono cresciute del 6,0% rispetto a quello del 2021. I prodotti liquidi - con una movimentazione di 1.490.747 tonnellate - nei primi quattro mesi del 2022 sono aumentati del 7,0% rispetto al primo quadrimestre 2021. Il comparto agroalimentare (derrate alimentari e prodotti agricoli) ha registrato 1.797.230 tonnellate di merce movimentata nei primi quattro mesi del 2022, con un incremento di circa il 31,7% (433 mila tonnellate in più) rispetto allo stesso periodo del 2021.

Analizzando l’andamento delle singole merceologie, spicca nel primo quadrimestre 2022 la ripresa della movimentazione dei cereali, con 555.590 tonnellate, in crescita di circa il 342,4% rispetto al 2021 (quando erano state movimentate 125.589 tonnellate). Rispetto a questa tipologia di merce (e non ad altre per le quali ancora si registrano difficoltà di approvvigionamento), si sono dunque sostituiti i volumi in precedenza provenienti dall'Ucraina. Buona, in particolare, nel primo quadrimestre 2022 la movimentazione delle farine, in aumento del 9,4% rispetto al primo quadrimestre 2021.

Risulta ancora in crescita lo sbarco dei semi oleosi che, nel primo quadrimestre 2022, hanno movimentato 467.316 tonnellate, in crescita del 5,3% rispetto al 2021, ma con un mese di aprile (91.090 tonnellate) che risente in modo significativo degli effetti della guerra, con un calo del 47,5% rispetto al 2021. Negativo nel progressivo del primo quadrimestre 2022 l’andamento degli oli animali e vegetali, in calo del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Gli effetti della guerra in Ucraina si fanno sentire nel porto di Ravenna, per il primo quadrimestre 2022, anche per quanto riguarda materiali da costruzione che, con 1.513.836 tonnellate movimentate, calano dell’11,7% rispetto al 2021. La movimentazione di materie prime per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, con 1.341.166 tonnellate, risulta in calo del 12,4% rispetto al primo quadrimestre del 2021.

Da fine febbraio il settore della ceramica - principalmente l’aerea emiliana e di Faenza - è rimasto senza approvvigionamenti e, una volta esaurita l’argilla stoccata nei magazzini portuali di Ravenna, è iniziata la ricerca di alternative all’Ucraina.
Sono quindi arrivate navi dalla Turchia, dalla Spagna e dal Portogallo, scongiurando la rottura di stock paventata dagli imprenditori ceramici italiani, quando lo scoppio del conflitto in Ucraina aveva prospettato che al drammatico rincaro dei costi energetici si sarebbe sommato il problema di mancanza di argille, con il rischio di dover bloccare la produzione di piastrelle Made in Italy. I quantitativi di argilla che prima provenivano dal Mar Nero sono stati, infatti, praticamente tutti sostituiti da quelli provenienti dalla Turchia (circa 152.000 tonnellate nel primo quadrimestre 2022) da cui, in particolare negli ultimi due mesi, proviene quasi l’80% dell’argilla. Nonostante la guerra per i prodotti metallurgici continua il trend positivo degli ultimi mesi: nel primo quadrimestre 2022, con 2.261.323 tonnellate movimentate, sono cresciuti del 14,8% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Nel primo quadrimestre 2022, per quanto riguarda i prodotti petroliferi, sono state movimentate 761.191 tonnellate, in calo del 4,9% (39 mila tonnellate in meno) rispetto allo stesso periodo del 2021. Aumentano, invece, nei primi quattro mesi del 2022, rispetto al 2021, i prodotti chimici (+58,0%) che, con 334.473 tonnellate. Pesante, invece, il calo dei concimi movimentati nel porto di Ravenna nei primi quattro mesi del 2022 (-36,4% rispetto allo stesso periodo del 2021), con 431.986 tonnellate.

Per quanto riguarda i contenitori, nel primo quadrimestre 2022, sono stati pari a 78.554 TEUs, in crescita sia rispetto al 2021 (+11,5%). La crescita ha riguardato soprattutto i TEUs pieni, pari a 62.433 (il 79,4% del totale dei TEUs), +13,6% rispetto al 2021.
In termini di tonnellate, la merce trasportata in contenitori nel primo quadrimestre 2022, pari a 854.234 tonnellate, risulta in aumento rispetto al 2021 (+9,6%). Nel solo mese di aprile sono stati movimentati 22.423 teus, in significativa crescita rispetto a quelli di aprile 2021 (+30,9%); sono 243.508 le tonnellate mensili corrispondenti, in crescita del 23,3% rispetto a aprile 2021.

Il numero di toccate delle navi portacontainer, pari a 142, è in calo (-8,4%) rispetto alle 155 del primo quadrimestre 2021. Visto l’alto costo dei noli, le navi viaggiano evidentemente più cariche, risparmiando qualche toccata. Buono il risultato del primo quadrimestre 2022 per trailer e rotabili, in aumento del 7% per numero di pezzi movimentati (29.674 pezzi, 1.937 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e in aumento del 25,7%, in termini di merce movimentata (596.995 tonnellate) rispetto allo stesso periodo del 2021. Ottimo, in particolare, il risultato della linea trailer Ravenna – Brindisi – Catania: nel primo quadrimestre 2022, infatti, i pezzi movimentati, pari a 26.689, sono in crescita del 18,2% rispetto al 2021 (4.110 pezzi in più in soli quattro mesi). Negativo nel primo quadrimestre 2022, invece, il risultato per le automotive che, con 2.206 pezzi, sono in calo (-50,5%) rispetto ai 4.458 del 2021. Hanno inciso in modo significativo i risultati negativi dei mesi di marzo e aprile 2022, mese quest’ultimo in cui la movimentazione è stata nulla.

I primi dati di maggio

Le buone percentuali di crescita consolidate nel primo quadrimestre 2022 - nonostante il contributo marginalmente negativo di aprile - dovrebbero essere ulteriormente rafforzate dall’ottimo risultato di maggio, se le prime stime formulate alla chiusura degli ordinativi sul Port Community System saranno confermate. Il risultato che si prospetta, infatti, è quello di un mese da record, con la movimentazione mensile in assoluto più alta di sempre (circa 2,9 milioni di tonnellate), in crescita del 20% rispetto a maggio 2021. Per quanto riguarda il periodo gennaio-maggio 2022, si avrebbe un incremento di oltre il 9% sui primi cinque mesi del 2021.

Secondo Autorità portuale, "Questo risultato eccezionale è coerente con l’attuale contesto geopolitico di incertezza (lo scenario di guerra, le turbolenze sui mercati dell’energia, i rincari esponenziali delle materie prime), a fronte del quale molti importatori italiani stanno facendo scorte di prodotti, soprattutto di materie prime, per tutelarsi sia da eventuali interruzioni delle catene di approvvigionamento che dai probabili ed ulteriori aumenti dei prezzi delle stesse". Gli aumenti più significativi nei volumi per il mese di maggio sono previsti per i concimi (quasi triplicati rispetto a maggio 2021), per gli agroalimentari (in particolare per i liquidi alimentari l’incremento dovrebbe assestarsi su un +40% mentre per i solidi su un +20%), per i materiali da costruzione, che dovrebbero crescere del 27% rispetto al maggio 2021, e per i petroliferi, dati in aumento di oltre il 30% rispetto ai mesi di maggio 2021. Grazie al contributo di un maggio così positivo, i primi cinque mesi del 2022 dovrebbero registrare, rispetto al 2021 , per gli agroalimentari un incremento del 30%, per i materiali da costruzione un calo del 3%, per i concimi  un -13%, e per i petroliferi un incremento del 3% rispetto al 2021 .

Positiva la stima sull’andamento dei primi 5 mesi del 2022 per i container, che dovrebbero superare i 102 mila TEUs movimentati, segnando un +12% rispetto ai primi 5 mesi del 2021; in particolare, nel solo maggio 2022 dovrebbero crescere di oltre il 15% rispetto a maggio 2021, superando i 24.000 TEUs. Per quanto riguarda i trailer, i semirimorchi movimentati nel periodo gennaio-maggio 2022 dovrebbero superare i 33.500 pezzi (+16,1% sul 2021 ), mentre le tonnellate in essi trasportate supererebbero le 745mila tonnellate (+25% rispetto al 2021).

 


Poca sicurezza a bordo: a Ravenna record di contestazioni della Capitaneria

Negli ultimi due mesi sono stati cinque i mezzi che non hanno potuto riprendere la navigazione, essendo state dichiarate gravemente sotto gli standard

RAVENNA - Una nave è stata bandita da tutti i porti europei per i tanti fermi amministrativi negli ultimi 24 anni: ben tre. Altre quattro sono state dichiarate sotto gli standard minimi di sicurezza negli ultimi due mesi. Ma, se lo sguardo si allunga fino all'inizio dell'anno, si arriva a 15 navi fermate dalla Guardia Costiera ravennate in circa 80 ispezioni di bordo. In totale sono state riscontrate più di 800 non conformità. Continua così incessantemente l’attività di controlli Port State Control per i militari della Guardia Costiera di Ravenna. 

Ad occuparsene è in particolare il nucleo Port State Control della Capitaneria di porto di Ravenna (qui un video dei controlli) che ha effettuato dall’inizio dell’anno 80 ispezioni a bordo di navi straniere andando, nel complesso, a riscontrare più di 800 non conformità. L’elevato dato, statisticamente il più alto tra tutti i porti italiani, ha fatto sì che 15 navi fossero poste sotto fermo amministrativo. Questo accade infatti quando i militari operanti a bordo riscontrano delle lacune di sicurezza talmente gravi da dover re-ispezionare la nave prima della sua partenza. La nave, soggetta a provvedimento di detenzione, non potrà riprendere il mare fino a quando le azioni correttive intraprese siano appurate conformi alle convenzioni internazionali. Tali irregolarità andranno poi ad inficiare sulle performance Paris Mou della nave stessa, della compagnia di gestione nonché in alcuni casi dell’organismo riconosciuto certificatore.

Come accennato, nei soli ultimi due mesi 5 navi non hanno potuto riprendere la navigazione, essendo state dichiarate gravemente sub-standard dagli ispettori ed una di esse, avendo ricevuto 3 fermi amministrativi negli ultimi 24 mesi è stata sottoposta a provvedimento di bando. Con tale atto i militari hanno comunicato a tutti i porti della comunità europea che tale unità non potrà accedere in nessuno di essi, in quanto non affidabile e potenzialmente rischiosa per la salvaguardia della vita umana in mare e per l’ambiente marino.

Il rispetto degli obblighi ambientali

Se da un lato la sicurezza della navigazione è disciplinata da fonti internazionali, non di secondaria importanza è il cappello normativo comunitario. Anch’esso infatti diviene obbligatorio nel momento in cui un’armatore decidesse di far operare le proprie unità nelle acque europee. Su tale versante, gli incaricati al controllo delle conformità, sono gli stessi ispettori PSC nonché gli ispettori ambientali dipendenti dal corpo delle Capitanerie di Porto. 

Le verifiche mirate al rispetto di tale normativa vertono, per citarne le principali, sui campionamenti dei combustibili utilizzati dalle navi, sul controllo delle emissioni CO2 prodotte dalle stesse nonché sull’accertarsi che gli armatori si siano muniti di certificazioni navali idonee circa i materiali utilizzati per realizzare le unità, scongiurando quindi la presenza di materiali pericolosi e nocivi come ad esempio l’amianto, nonché per appurare che le costruzioni siano pronte in ogni momento ad essere riciclate, in caso di demolizione, garantendo sicurezza per i lavoratori addetti e per l’ecosistema terreste-marino.

Sul punto gli ispettori PSC della Capitaneria di Porto di Ravenna, hanno rilevato in diverse occasioni delle gravi non conformità ambientali che hanno fatto scattare i provvedimenti di fermo nave nonché associate sanzioni da 10.000 a 30.000 euro per un totale di circa 100.000 euro dall’inizio dell’anno solare.

Attualmente nel porto di Ravenna risultano detenute 2 unità battenti bandiera Malta e Kazakistan le quali, per i gravi malfunzionamenti dei sistemi di rilevazione incendio a bordo e della strumentazione di controllo antinquinamento, non potranno riprendere il mare prima della risoluzione di tutte de non conformità riscontrate in sede di visita Port State Control. 


Terminal crociere, ecco come sarà la stazione marittima di Royal Caribbean

Presentato il progetto per la riqualificazione dell'area antistante a Porto Corsini. Gli edifici previsti saranno inseriti nel contesto del nuovo parco delle Dune

RAVENNA - L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale ha aggiudicato l’appalto della gara europea per la concessione per il servizio di stazione marittima e la costruzione del nuovo terminal crociere a Porto Corsini a RCL Cruises Ltd., società del gruppo Royal Caribbean. Si chiude così un percorso iniziato nell’estate 2020, quando la stessa RCL Cruises Ltd. aveva presentato la proposta di partenariato pubblico privato per la costruzione del nuovo terminal crociere e relativa concessione.

L’Autorità di Sistema Portuale dimostra - scrive in una nota - "di credere fortemente nel rilancio della funzione croceristica del porto di Ravenna attraverso la riqualificazione dell’area antistante Porto Corsini e l’integrazione con un terminal a misura delle persone e dell’ambiente". Gli edifici previsti dal progetto saranno inseriti nel contesto del Nuovo Parco delle Dune che sarà realizzato dalla stessa AdSP.

Il progetto prevede che lo scalo di Ravenna diventi un vero e proprio homeport, punto di inizio e fine crociera e non solo di transito, e che, a regime, "il nuovo Terminal possa arrivare ad accogliere fino a 300.000 passeggeri l’anno, prevalentemente imbarcanti e sbarcanti a Ravenna, con tutto ciò che questo può significare in termini di opportunità per il territorio in relazione a soggiorni pre e post crociera in collaborazione con il sistema aeroportuale regionale, in particolare con gli Aeroporti di Bologna, Forlì e Rimini".

L’area, per una superficie complessiva di 12 ettari sarà concepita come un progetto unitario dove spazi a verde pubblico attrezzato e percorsi ciclo-pedonali si intrecciano a una serie di servizi e attrezzature a supporto dell’area del terminal crociere. Il punto di partenza nel ripensare a questo luogo sarà la continuità con gli elementi di naturalità che caratterizzano il sistema costiero. Al fine di garantire la sostenibilità ambientale nella gestione della Stazione Marittima, sarà realizzato un sistema di elettrificazione delle banchine che permetterà alle navi in sosta di spegnere i motori e alimentarsi tramite energia elettrica. Per questo l’AdSp ha ottenuto 30 milioni di euro dai fondi del PNRR.

"Tra oggi e dopodomani si dà corso a interventi importantissimi – ha dichiarato Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna - che garantiranno al porto di Ravenna di essere competitivo a livello internazionale a livello economico e creeranno nuovi posti di lavoro, che era il nostro obiettivo prioritario. Ecco perché ritengo che Ravenna sia il porto di tutta l'Emilia-Romagna.

“Il fatto che un operatore straniero di rilevanza mondiale come il gruppo Royal Caribbean abbia deciso di investire sul nostro porto è un importante segnale per tutto il territorio ravennate – dichiara Daniele Rossi, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna – e la serietà e l’affidabilità di Royal Caribbean sono tra l’altro dimostrate dal fatto che la proposta presentata guarda con grande attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e ha alla base un’analisi molto approfondita del contesto territoriale nel quale dovrà essere inserita; il progetto contiene infatti approfondimenti molto dettagliati sull’impatto che la presenza del terminal potrà avere sulla viabilità locale e si sta lavorando per la realizzazione di un percorso alternativo che alleggerisca il traffico per raggiungere e lasciare la zona del terminal”.

Royal Caribbean ha deciso di puntare sul porto di Ravenna, benché in pieno periodo di pandemia, per aprire un nuovo ventaglio di opzioni nell’Adriatico e in tutto il Mediterraneo, per il proprio traffico, e per l’industria crocieristica in generale. Un investimento che si collega al progetto Hub Portuale, che, grazie agli estesi dragaggi della canaletta di accesso e dell’Avamporto Nord, renderà possibile l’accessibilità nautica a un numero maggiore di navi.

“Royal Caribbean Group è entusiasta di questa straordinaria opportunità che permetterà di realizzare un progetto all’avanguardia per qualità dei servizi, sostenibilità e armonizzazione con l’ambiente, in cui avremo modo di applicare il nostro know-how e la nostra esperienza in un territorio vocato all’ospitalità, in cui siamo certi che i nostri ospiti avranno occasione di scoprire non solo tesori storico-culturali, eccellenze artistiche, icone automobilistiche e motociclistiche, natura incontaminata e spiagge della movida internazionale, ma anche la culla della tradizione culinaria italiana. – dichiara Joshua Carroll, Vice President Destination Development di Royal Caribbean Group.

Fabrizio Vettosi, Managing Director di VSL Club SpA, dichiara: “Siamo particolarmente orgogliosi di realizzare questa Joint Venture con una delle cruise line più prestigiose al Mondo quale Royal Caribbean Group. Si tratta di un’operazione innovativa, ed è la prima volta in Italia che capitali privati vengono indirizzati verso questo tipo di infrastruttura grazie ad un soggetto specializzato quale VSL Club”.

Il progetto è stato sviluppato da Royal Caribbean Group in collaborazione con Atelier(s) Alfonso Femia e RINA Consulting, con i quali sono stati condivisi i principi per uno sviluppo sostenibile che sono alla base della filosofia ambientale e sociale di Royal Caribbean, e che esplicitano la consapevolezza che Royal Caribbean ha delle proprie responsabilità verso le comunità che vivono nei luoghi che le proprie navi visitano, e verso i mari da esse solcati.

Royal Caribbean Group si impegna a garantire equità, sostenibilità ed eccellenza nella gestione del servizio pubblico di accoglienza ed assistenza alle navi da crociera e ai loro passeggeri, Inoltre, Royal Caribbean desidera proporre numerose attività sul territorio, che aspirano a raggiungere i seguenti obiettivi:

  • riconoscimento e identificazione del nuovo terminal crociere come landmark di Ravenna, che rinsalda il profondo legame della città con il porto e instaura una relazione con i luoghi della memoria della città, simbolo della comunità, attraverso il valore e il significato attuale del passato, coniugando l’arte con il mare e la natura; 
  • utilizzo del nuovo terminal crociere come luogo di incontro per la comunità.

Infatti, gli edifici previsti dal progetto saranno dedicati non solo alla funzione crocieristica, ma anche ad altre attività sia per i turisti che per i cittadini. Il terminal crociere si svilupperà su due piani e si collegherà alle navi tramite una passerella in quota, che si estenderà lungo il molo, come una grande terrazza affacciata sul mare dei lidi ravennati, alla quale si agganceranno ponti mobili d’imbarco di nuova generazione.

I cinque volumi esterni, sul lato sud dell’area di concessione, saranno occasione di scambio e di relazione, aree di pausa e di sosta per gli abitanti dei Lidi e della città di Ravenna, i viaggiatori e gli equipaggi, con spazi destinati alle eccellenze locali di street-food, un crew center e un desk per le informazioni turistiche ed esperienziali sul territorio.

Per le attività di homeport, la società terminalistica e altre società collegate allo svolgimento del servizio coinvolgeranno da 100 a 200 lavoratori al giorno, tra addetti all’assistenza ai passeggeri, alla viabilità, alla sicurezza, alla movimentazione dei bagagli e delle provviste di bordo, alle pulizie; inoltre saranno coinvolti gli addetti ai servizi tecnico-nautici del porto di Ravenna, gli autisti dei bus, dei taxi, dei servizi di noleggio con conducente e dei camion delle provviste, gli assistenti e le guide turistiche.

Nelle giornate senza navi all’ormeggio, il terminal e la sua passerella sul mare si apriranno ad eventi sia pubblici che privati. In coordinamento con gli Enti Pubblici, si potranno organizzare eventi sportivi, percorsi artistici e letterari, presentazioni, e molto altro. I grandi spazi al piano terra si prestano per fiere e altre attività di grande respiro. In alcune giornate nell’arco dell’anno, il porto crocieristico diventerà aperto.

Qualche numero:

Area in concessione: 22.000 mq

Area ISPS: 13.200 mq

Area di banchina: 8.800 mq

Terminal Crociere:

  • 5.000 mq di pianta
  • 2 piani
  • 10,000 mq di superficie totale interna
  • adatto ad accogliere 2 navi contemporaneamente

Passerella in quota:

  • 250 m di lunghezza
  • 6 m di larghezza
  • 7,8 m di altezza (al piano di camminamento)

Ponti mobile di imbarco: 3: 

Importo totale dell’investimento: € 27.716.737 (di cui € 5.998.829 a carico di AdSP)

Durata della concessione: 33 anni


Una nave nel porto di Ravenna

Il terribile 2020 del porto: traffico merci in calo del 14,7%

Per il porto di Ravenna è stato un anno terribile. Il traffico merci ha risentito in maniera pesante dell'emergenza pandemica dovuta al Covid 19: il 2020 si è chiuso con un calo del 14,7% rispetto a un 2019 che di per sé non era stato spettacolare. Il segno meno fa la sua comparsa davanti a tutte le merceologie (qui il report completo) con le rinfuse in flessione del 15,5% e i container del 10,7%. Diminuiscono anche le toccate di portacontainer, con una media di teu/nave che passa da 469 a 439.

Unico dato positivo arriva dall'import sui container: considerando soltanto i contenitori pieni sbarcati si assiste infatti ad un leggero aumento (+6,9%). L'altro lato della medaglia riguarda l'export: i container pieni imbarcati sono calati del 15,5%. La flessione totale del traffico contenitori considerando solo i pieni è dell'11,1%.

Dicembre, inversione di tendenza?

Autorità portuale sottolinea però che analizzando i numeri del singolo mese di dicembre si registra una movimentazione particolarmente positiva, pari a 2.063.860, in crescita del 10,9% rispetto al 2019. Si tratta del "primo, consistente segno di ripresa in era Covid, dopo il timido accenno registrato a luglio (+ 1,5%) – che non rappresenta una performance isolata, in quanto ci sono elementi concreti per ritenere che il trend positivo stia consolidandosi per i prossimi mesi". 

Il peso della pandemia sulle varie merci

Sempre secondo quanto spiegano i tecnici di via Antico Squero, la minore domanda causata dalle varie restrizioni anti coronavirus, ha portato ad un calo dell'importazione dei cereali conseguente in particolare ad un calo prolungato dei consumi in bar e ristoranti. Calo che ha causato anche un accumulo di scorte "con il sistema produttivo che non riesce ancora a riprendere la piena operatività ai ritmi precedenti".  I materiali da costruzione hanno registrato a Ravenna un calo del 18,9% nel corso dell'anno da imputarsi principalmente al calo delle importazioni di materie prime  (‐20,9%) per la produzione di ceramiche del distretto di Sassuolo, pari a 3.580.634 tonnellate.

Male anche i prodotti metallurgici, in calo del 20,2%. A luglio una crescita del 14,6% aveva alimentato le speranze di una ripresa dopo sei mesi di calo. Invece nella seconda parte dell'anno è tornato un calo negativo, con un clima di incertezza che ha investito le consegne del materiale, culminato nel mese di novembre in calo del  ‐41,5%. Il mese di dicembre è risultato, finalmente, in aumento del 36,5%, contribuendo in parte al recupero sul progressivo annuale.

 

 


Escavo dei fondali: assegnati alla cordata belga-italiana i lavori per l'hub portuale

La commissione incaricata di esaminare e valutare le due offerte pervenute relative alla realizzazione delle opere previste nel Progetto “Ravenna Port Hub”, ha concluso il suo lavoro. In seduta pubblica la commissione ha dato conto dei punteggi della parte tecnica e successivamente ha proceduto all’apertura delle buste (elettroniche) dell’offerta economica dei due concorrenti (Consorzio Stabile SIS Scpa ed il raggruppamento Consorzio Stabile Grandi Lavori Scrl/Dredging International n.v.) contenenti i ribassi su tempo e prezzo.

Entrambi i Consorzi concorrenti hanno presentato offerte altamente qualificate a riprova dell’alto profilo delle imprese nazionali ed internazionali che ne fanno parte. Alla fine delle operazioni la commissione ha individuato nel Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l e Dradging International n.v. Zwijndrecht (Belgio) - a cui sono associati Fincosit S.r.l., R.C.M. Costruzioni S.r.l., TECHNITAL S.p.A., SISPI SRL e F&M INGEGNERIA SPA - il soggetto che realizzerà, tra le altre opere, anche l’escavo da 5 milioni di metri cubi nel porto di Ravenna.

Scrive nella nota l'Autorità portuale: "L’offerta prevede un costo totale dell’opera di 198 milioni di Euro. La commissione ha terminato così nei tempi che erano stati previsti il proprio incarico. Espletate le verifiche di legge e trascorsi i termini che la normativa prevede per eventuali ricorsi, si potrà procedere alla stipula del contratto, alla progettazione esecutiva ed avviare i cantieri ragionevolmente per la fine dell’anno".

Le opere del Progetto “Ravenna Port hub”, comprese nella prima fase, del valore complessivo di 235 milioni di Euro (costo del progetto più oneri accessori), consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 mt con , nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre 1.000 mt in Penisola Trattaroli dove dovrebbe sorgere, tra l’altro, il nuovo Terminal Container. Il completamento del progetto consentirà anche la realizzazione di aree destinate alla logistica in ambito portuale, per circa 200 ettari, aree direttamente collegate alle banchine, ai nuovi scali ferroviari merci e al sistema autostradale, che rappresenteranno un unicum nel panorama della portualità nazionale.

Il commento del sindaco Michele De Pascale: "In questi anni l’intera città ha seguito con partecipazione e attesa il percorso che ci ha portati fino a qui, i tanti passaggi tecnici e burocratici che sono stati necessari per portare il progetto Hub portuale e di escavo dei fondali dalla carta alla realtà. L'assegnazione dei lavori è la migliore notizia che la comunità portuale potesse aspettare dopo i sacrifici di questi mesi. Raccogliamo i frutti di 4 anni di duro lavoro e i meriti sono di tutta la comunità ravennate, portuale e non, che ha lavorato alacremente e, su questa sfida è sempre stata coesa. Un ringraziamento alla commissione incaricata, al presidente di Adsp Rossi e a tutta l’Autorità portuale per il lavoro e l’impegno che hanno speso per il raggiungimento di questo importantissimo obiettivo, che non si è interrotto nemmeno nei giorni dell'emergenza sanitaria”.

 


La Jolly Vanadio ha lasciato il porto di Ravenna - VIDEO E FOTO

RAVENNA - La Jolly Vanadio ha lasciato il porto di Ravenna oggi pomeriggio. Vi mostriamo le immagini della nave che lascia il canale Candiano. Prezioso il lavoro dei Piloti del Porto che sono riusciti a fare entrare una nave di 239 metri: impresa non da poco considerando anche la particolare conformazione del canale Candiano.

IL VIDEO DA BORDO

 

LE FOTO