La crisi dell’edilizia si sente anche in banchina

RAVENNA – Volete un dato per conoscere quanto la crisi ha inciso sull’edilizia? Basta guardare agli sbarchi di materiale dedicato al settore nelle banchine ravennati. Il grafico evidenzia bene l’anno del picco (2006), quello della crisi nera (2009) e poi la stagnazione degli ultimi tre anni, con i livelli di materiale edile inferiori a quelli di undici anni fa.

Il traffico portuale riguardante l'edilizia
Il traffico portuale riguardante l’edilizia

Argilla, ghiaia, sabbia, piastrelle, cemento, sabbia. Tutto quello che serve all’edilizia viene inserito sotto la voce “minerali greggi manufatti e materiali da costruzione”. Al porto nel 2002 transitavano 5,36 milioni di tonnellate di questa merce. Il primo boom nel 2004: per la prima volta si andava oltre i sette milioni. Un crescendo che ha toccato l’apice nel 2006 quando i minerali arrivarono a 7,6 milioni di tonnellate. Si parla in pratica solo di sbarchi. Nel 2007 una leggera contrazione, poi il drastico calo l’anno successivo, quando la crisi ha cominciato a farsi sentire: 6,3 milioni di tonnellate. Fa però impressione quanto avvenuto nel 2009. il traffico si è dimezzato e non si è ancora ripreso, galleggiando sull’ordine di grandezza dei quattro milioni di tonnellate.

I dati del traffico
I dati del traffico

D’altra parte, se la “ripresina” sembra esserci in alcuni settori, il termometro dell’edilizia segna ancora febbre alta. C’è un altro dato, più locale rispetto a quello del porto, per capire come tutto sia fermo. Nel 2008 gli oneri di urbanizzazione incassati dal Comune erano pari a 12 milioni di euro. Nel 2013 non sono arrivati a quota tre milioni. Un disastro che riguarda anche gli investimenti di Palazzo Merlato che nel 2005 erano pari a 65 milioni di euro, diventati meno di un terzo nel 2013. Sarà un caso, ma gli anni dei massimi investimenti dell’amministrazione sono coincisi con il “boom” portuale. Tempi che sembrano lontani anni luce.

Gli investimenti del Comune
Gli investimenti del Comune