Dragaggio del porto: ecco il bando. Appalto ad agosto, i lavori dureranno otto anni

Presentato in mattinata, la gara sarà assegnata il 14 febbraio. L’escavo vero e proprio per approfondire i fondali secondo il cronoprogramma occuperà cinque anni

Il bando per l’approfondimento dei fondali del porto è stato finalmente emesso dall’Autorità portuale. Nella mattinata di oggi nella sede di via Antico Squero era presente il pubblico delle grande occasioni, compreso il presidente della Regione Stefano Bonaccini in campagna elettorale. Risparmiando a chi legge i ringraziamenti istituzionali. Possiamo condensare in poche righe la notizia emersa durante la giornata: il bando per l’escavo del canale è pubblicato dalla mattinata di oggi, 22 novembre, (lo trovate qui) con offerte da presentare entro il 14 febbraio. L’aggiudicazione della gara è prevista nel giugno del 2020 e l’avvio alla progettazione e ai lavori per agosto del 2020.

Per la progettazione esecutiva dell’approfondimento del canale Candiano ad una media di 12,5 metri serviranno 180 giorni. Anche questa fase sarà affidata al contraente generale, mentre per completare i lavori da 195 milioni di euro serviranno in tutto 3.100 giorni, di cui 1.900 per il rifacimento delle banchine. In altre parole: otto anni che potrebbero scendere a poco meno di sette (2.552 giorni) nel caso Autorità portuale metta a disposizione altre aree per le casse di colmata. Secondo il cronoprogramma allegato al progetto, si arriverà a fine 2028 con i lavori nel primo caso, nel secondo ci si fermerà nel 2027. I dragaggi cominceranno subito e continueranno fino al 2025. 

Il progetto è quello presentato più volte, senza grandi novità rispetto al passato. Da quattro anni del resto si sta aspettando la pubblicazione del bando, resa difficoltosa soprattutto da questioni giuridico-burocratiche legate alla disponibilità delle casse di colmata. Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, ha approfittato della presenza del presidente della Regione per chiedere di fare pressione ad Anas ed Rfi affinché «cambino passo» sul territorio ravennate. Il riferimento è naturalmente ad un miglioramento delle infrastrutture del retroporto per rendere più efficiente la circolazione delle merci anche su terra