Ancora tante incognite a tre settimane dal naufragio

La nave si è capovolta e si sta inabissando sempre di più, con il suo recupero che si complica più del previsto. Sulle responsabilità dell’incidente rimangono delle domande aperte a cui nessuno, ancora, è riuscito a dare una risposta concreta. Nessuna traccia dei quattro marinai dispersi in mare.

A tre settimane dal naufragio, sono ancora tanti i punti interrogativi su quanto avvenuto il 28 dicembre, quando la Gokbel, mercantile turco, si scontrò con la Lady Aziza. Due morti e altri quattro marinai non ancora restituiti dal mare. Dopo i giorni del lutto, ora le istituzioni si stanno chiedendo cosa fare del relitto. Nei giorni successivi all’incidente il vicesindaco Giannantonio Mingozzi aveva chiesto di far riemergere il relitto in un paio di mesi. Difficile che questo desiderio sia esaurito, date le complicanza tecniche che starebbero emergendo.

Intanto interviene la politica. Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna. In un comunicato intitolato in modo significativo “perché e come nel porto non si ripetano tragedie”, il capogruppo chiede che siano osservate alcune istanze. Come, ad esempio, il ritiro del permesso di navigazione in porto nel caso in cui le condizioni meteo-marine siano pessime. Tra le richieste del capogruppo, una riguarda il Corpo Piloti a cui si suggerisce di non lasciare la nave fino all’uscita dell’avamporto. Infine, il radar anticollisione: “Banalmente, deve essere sempre attivo”.