Brini: “Attraversare il Candiano? Io farei così”

RAVENNA – Dire che non è convinto del progetto Cna è un eufemismo. L’ingegner Ezio Fedele Brini ha tutta un’altra idea rispetto all’attraversamento ferroviario del canale Candiano. Un suo cavallo di battaglia che ha ormai vent’anni ma che è ancora attuale, dal momento che la situazione logistica del porto non è cambiata granché.

Brini propone quindi di sfruttare un passaggio tramite “lifting bridge”, un ponte di 50 metri che – sostanzialmente – non si solleva su due arcate ma in modo verticale (in fondo all’articolo trovate l’animazione). Una soluzione che, ai tempi, fu ben recepita dalla Camera di commercio. E che, garantisce l’ingegnere, ha solo vantaggi. Nella foto in alto, l’attraversamento proposto da Brini è tratteggiato in blu.

In primo luogo “permette ai treni merci di arrivare al uno scalo del fosso Fagiolo, costato 25 milioni di euro, col percorso più breve”. Non prevede lavori su via Trieste perché sfrutterebbe un sottovia ferroviario già esistente all’altezza dell’ex Sarom, costruito una cinquantina di anni fa. Sgombrerebbe poi piazzale Farini dai treni commerciali, così come liberebbe i quartieri Porta Nuova e Fiumi Uniti dalla cesura del raccordo Sapir. E la navigazione? Facile, “l’attraversamento dal canale Candiano si effettuerebbe di notte, quando è interdetta”.

Brini ha riportato l’idea anche a Fabrizio Matteucci, nel confronto che ebbe col sindaco al Mariani Lifestyle. “Questo progetto ha due grosse sfighe. Costa poco – ironizza l’ingegnere – e soprattutto passa dal piazzale della Petra, per cui sarebbe necessario convincere la proprietà. Basterebbe una striscia di otto metri, forse anche meno, lungo il confine dei pontili ex Sarom in regime di servitù d’uso. La Petra sopravviverebbe benissimo e potremmo intitolargli il ponte”.

MovableBridge_lift